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Emicrania vestibolare

Emicrania vestibolare

Emicrania vestibolare, anche nota come Vertigine Emicranica, definita da Neuhauser e Lempert nel 2001 come una condizione di vertigine episodica associata a cefalea emicranica. Il paziente presenta sintomi vertiginosi e cefalea che precede, accompagna o segue al disturbo dell’equilibrio. Può durare da ore a giorni, risultando estremamente invalidante.

Il corteo sintomatologico può presentare:

  • fullness auricolare
  • acufeni
  • ipoacusia (accentuata durante le crisi)
  • cinetosi (importante sintomo capace di precedere l’insorgenza della patologia anche di anni)

Caratteristiche comuni sono:

  • Interessa soprattutto persone giovani, con prevalenza nel sesso femminile.
  • Altissima familiarità.
  • Peggiora per assunzione di alcool, disturbi metabolici-ormonali, alterazione od irregolarità del ritmo sonno-veglia, stati di affaticamento, stress od ansia.
  • La cefalea/emicrania può essere assente durante la crisi vertiginosa. In pratica cefalea/emicrania e vertigine possono presentarsi dissociati.
  • Spesso non si associano sintomi uditivi, se non per il fullmess auricolare che risulta ricorrente.
  • La crisi vertiginosa può presentarsi sia come spontanea che come posizionale.
  • Possono presentarsi sintomi legati ad aura: fonofobia, fotofobia, aura visiva et al.

La fisiopatologia della EMICRANIA VESTIBOLARE sembra essere legata a meccanismi di SPREADING DEPRESSION, ovvero una disfunzione depressiva dell’onda neuorologica che va ad interessare il sistema corticovestibolare.
Alterazioni dei neurotrasmettitori pare abbiano una notevole influenza (serotonina, noradrenalina, dopamina tra i principali) nel determinare una alterazione dell’equilibrio vestibolare così da determinare l’insorgenza della sindrome vertiginosa.
Ai fini diagnostici, mai come nel caso della emicrania vestibolare, risultano utili esami strumentali come il functional head impulse test.

Una utile classificazione può essere quella studiata dal Prof. Pagnini, che distingue l’EMICRANIA VESTIBOLARE in:

  • VEA (VERTIGINE EMICRANICA ASSOCIATA): cefalea e vertigine si manifestano contemporaneamente durante l’episodio acuto
  • VEE (VERTIGINE EMICRANICA EQUIVALENTE): cefalea e vertigine rappresentano sintomi alternativi che si presentano in momenti diversi.

La VEE si può a sua volta distinguere in PRECOCE, INTERCRITICA E TARDIVA.

  1. La VEE PRECOCE si caratterizza per la presenza di sintomi vestibolari già nell’infanzia. In particolare, assumono importanza clinica due sindromi: VERTIGINE PAROSSISTICA DELL’INFANZIA e TORCICOLLO PAROSSISTICO BENIGNO DELL’INFANZIA. Queste sono sindromi che nella quasi totalità dei casi, preannunciano una emicrania vestibolare in età adulta.

La VERTIGINE PAROSSISTICA DELL’INFANZIA si manifesta soprattutto entro i primi 5 anni di età. La sintomatologia va rarefacendosi entro i 10-11 anni. È spesso presente atassia con associata intensa sintomatologia neurovegetativa. Molto variabile la durata della sintomatologia ed il numero di episodi di insorgenza.
Il TORCICOLLO PAROSSISTICO BENIGNO DELL’INFANZIA, o TORCICOLLO SPASMODICO, meno frequente della precedente sindrome, si caratterizza per il bambino che assume posizione con la testa inclinata su un lato, in rotazione, per un tempo variabile tra una ventina di minuti e qualche ora. È frutto di una alterazione dell’apparato otolitiasico. La risoluzione sintomatologica è tipicamente spontanea.

  1. VEE INTERCRITICA caratterizzata da insorgenza alternata di cefalea/emicrania e vertigine, cosa che può accadere in fase postmenopausale e talora, più raro, in gravidanza.
  2. VEE TARDIVA ovvero la vertigine che si presenta in pazienti in cui la sintomatologia cefalalgia od emicranica si è ridotta o scomparsa da tempo.

L’EMICRANIA VESTIBOLARE è una delle patologie che più si giova della RIABILITAZIONE VESTIBOLARE.