Vestibologia e sport: come allenare l’equilibrio nel calcio?
Come in ogni momento della giornata, così durante lo svoglimento di una attività atletico-sportiva, agonistica e non, un ruolo imprescindibile e fondamentale lo gioca la percezione e il mantenimento dell’equilibrio. Da ciò ne deriva un concetto basilare e fondamentale che deriva dalla nostra branca medica, ovvero la vestibologia. Questo concetto è che l’equilibrio va allenato e perciò si può nettamente migliorare.
Portiamo un esempio pratico che cerchiamo di semplificare per quanto l’ambito vestibolare sia tra i più complessi in assoluto del funzionamento umano. Se un calciatore deve raggiungere una palla, la sua visione e percezione ha un certo arco di tempo, se noi vestibologi alleniamo quella percezione con la preparazione vestibolare, avremo che l’atleta calciatore raggiungerà prima la palla.
In cosa si traduce tutto ciò?
Immaginiamo un portiere che percepisce la palla una frazione di tempo prima del dovuto, o un attaccante che arriva quella stessa frazione di tempo prima sulla palla rispetto al difensore (e viceversa). Tutto ciò significa una diversa conclusione della azione, con risultati differenti capaci di influire diversamente sul risultato finale. Tutto questo si ottiene tramite l’allenamento dell’equilibrio e della percezione dello spazio, ovvero la preparazione vestibolare.
C’è un altro concetto fondamentale, ai più sconosciuto, ma importante in vestibologia. Gli schemi motori del nostro equilibrio sono in via di formazione entro i primi 15-16 anni di età. Dopo questa fascia di età, quegli stessi schemi motori sono già formati.
Cosa vuol dire tutto ciò? Semplice. Se noi prendiamo un bambino sotto la soglia dei 15-16 anni, facendo preparazione vestibolare possiamo dargli nuovi schemi motori con un guadagno evidente sui suoi movimenti, sul suo equilibrio, e quindi dotarlo di nuovi e imprevedibili movimenti.
Dopo quella soglia di età gli schemi motori e il suo equilibrio saranno già formati, per cui l’atleta potrà essere certamente potenziato nella percezione dello spazio e nell’equilibrio, ma non potrà dotarsi di nuovi schemi motori per la avvenuta “maturazione” organica.
Quindi, in sintesi, la preparazione vestibolare darà obbligatoriamente risultati sportivi nettamente migliori e, se effettuata in età pediatrica, i risultati possono essere sorprendenti ed eccellenti. E prima si comincia, meglio è.
Per questo, un po’ ironicamente, un po’ seriamente, ci divertiamo ad affermare che la congiunzione tra affinamento delle capacità tecniche, potenziamento delle capacità atletiche, con l’aggiunta della preparazione vestibolare porta verso lo sviluppo della figura quasi mitologica del superatleta.
Buon equilibrio a tutti!